Eccomi qui con un post insolito. Parlo molto poco della mia vita personale e delle mie ricette segrete (ahaha). Oggi ricevo per la quarta volta nell'arco di pochi mesi la richiesta di un parere sull'andare a vivere all'estero e vari consigli su come fare all'inzio. Così mi sono decisa a scrivere questo post, che sarà il più sincero possibile e soprattutto concreto perchè basato sulla mia esperienza.
Non voglio tediare nessuno, quindi se volete risposte secche cercate bene su internet oppure se volete un altro parere su casa, auto, affitti, permessi di lavoro, tasse, bollette, agenzie varie vi linko l'efficace post scritto da un caro amico programmatore di videogiochi "Guida al trasferimento nel Regno Unito".
Iniziamo: mi sono laureata il 20 febbraio dello scorso anno in Storia dell'arte (corso specialistico) a Venezia, quindi una bella materia umanistica. Bella tutto quello che vuoi, interessante, appassionante e stimolante ma assolutamente sganciata dal mondo lavorativo attuale italiano. Finisco quindi per essere l'ennesima laureata senza agganci in ambiti museali, senza esperienze rilevanti pregresse nel settore e senza la minima voglia di entrare nel malefico mondo delle graduatorie per insegnare la materia.
Da qui il passo di trasferirmi stabilmente in UK ad aprile scorso a 26 anni.
Non vado in una città a caso ne spinta dalla fame. Vado a vivere a Portsmouth, in Hampshire, per un motivo ben preciso: il mio ragazzo vive e lavora li, infatti partì un sei mesi prima di me con un bel contratto in mano per la sua professione. A questo punto si potrà dire: "Eh Fede, comoda la vita! Affitto pagato, cibo pagato, che te frega, vivi in vacanza!".
In effetti sono stata molto fortunata e non smetterò mai di ringraziarlo per l'opportunità ma...e qui c'è un bel ma. Perchè se è vero che si guadagna tanto vi posso assicurare che si spende altrettanto.
Uno dei maggiori pregi dell'Inghilterra è la meritocrazia. Ovvero: hai studiato 3-4-5 anni dopo le superiori? Hai speso energia e tempo in questo percorso? Sai fare bene il tuo lavoro?
L'Italia risponderebbe: "Benvuto nel regno degli stagisti intercambiabili", mentre l'Inghilterra risponde: "Ti paghiamo di più di un operaio medio e (noi azienda) ti teniamo ben stretto se vali".
Ora prendo un po' di velocità e in tre righe riassumo i miei primi 10 mesi qui.
Ho frequentato per un mese un college per imparare la lingua, ho lavorato come assistente ai costumi teatrali, ho lavorato come segretaria, poi nella galleria d'arte contemporanea della citta di Portsmouth e infine or ora che scrivo, come bibliotecaria all'University for the creative arts.
Come avrete letto il mio percorso è assolutamente personale e non vi nascondo che la casualità ha giocato un bel ruolo, nel senso che ho colto le occasioni che si presentavano. Ma qualsiasi strada prenderete, esperienze pregresse e desideri futuri avete, l'iter per trovare lavoro è più o meno questo.
- Cercare l'annuncio di lavoro consultando gli svariati siti dedicati a questo. Immettendo nel campo di ricerca le parole chiave della vostra professione o corso di studi. Operazione da ripetere per giorni, settimane, mesi perchè ogni giorno può saltare fuori LA vostra occasione.
- Valutare l'annuncio: leggere attentamente il profilo richiesto perchè è inutile spammare il vostro curriculum alle aziende....anche perchè in Uk non esiste!!! O meglio...e ve lo spiego nel punto dopo.
Inoltre valutate la distanza tra la vostra casa e il posto di lavoro, perchè gli abbonamenti dei treni sono carissimi.
- Application form: Le aziende spesso usano un proprio application form da compilare con le informazioni che richiedono. Questo comprende immettere ogni volta, le vostre generiche informazioni da carta d'identità, corso di studi, esperienze pregresse, una bella lettera di presentazione chiamata cover letter e due reference. Iniziamo dalle cose più semplici: per quanto riguarda i dati spero che non abbiate problemi, i reference sono due persone che voi indicate come testimoni del vostro buon operato nel lavoro (di solito sono i vostri superiori e al 100% verranno chiamati!!) ed infine...la cover letter!
In questo esatto momento vi giocate la possibilità di accedere all'interview (colloquio) e di attirare l'attenzione delle risorse umane.
Cosa si scrive in una cover letter? Anche su questo punto internet è pieno di seminari e analisi sul tema, ma in sostanza dovete presentarvi e vendervi, ovvero spiegare con parole vostre perchè state applicando a quella precisa posizione e soprattutto cosa darete all'azienda che ricerca tal profilo.
Ci sono ovviamente delle formule di apertura e chiusura abbastanza standard ma il cuore della lettera ve lo giocate e costruite voi. Il mio consiglio spassionale è di leggere e rileggere il profilo per cui applicate, trovare i punti che volete approfondire, bere una tazza di te e spendere il tempo necessario per scriverla (bene!!!).
Fatto tutto questo? Ora inviate l'application all'azienda e...aspettate. Che cosa?
Per mia esperienza se squilla il vostro cellulare con un numero anonimo, rispondete immediatamente perchè potrebbe essere l'HR (risorse umane) che vi chiama per fissare un colloquio. Altrimenti l'azienda di solito manda una bella email ringraziandovi di aver applicato...ma la concorrenza era tosta!
Avete un colloquio fissato? Ottimo, siete a un bel punto della missione trova-lavoro perchè per un posto chiamano massimo 4 o 5 persone, quindi sentitevi già gasati.
Gli inglesi sono elastici ma adorano la puntualità quindi...non sgarrate l'ora dell'appuntamento.
Presentatevi eleganti ma non troppo, sicuri ma non troppo e belli calmi e sereni.
AHAHAHAHHAHAHAH
Io ero in super paranoia, agitatissima, che mi ripetevo ogni secondo "ecco che ora non sai più parlare inglese e vai a fare figure di m...", scoraggiata e sottostimata di me stessa.
Il colloquio si svolge secondo questo rituale: vi fanno entrare in una stanza e ti siedi di fronte a due persone, di solito il capo del personale e il manager (e già l'ansia sale!!!) che hanno di fronte a loro dei fogli con una bella griglia stampata sopra.
Dopo avervi fatto sedere e pregato di mettervi a vostro agio (fosse facile!) parte la vera e propria sfida. In 20 minuti - 30 minuti vi faranno fatte delle domande su di voi, sulla posizione per cui applicate, sulle vostre esperienze e su come immaginate il vostro futuro.
Finito il colloquio, in cui i due personaggi avranno scritto quello che avete detto, vi diranno questa semplice e sbalorditiva frase: domani ti verrà comunicato l'esito. Non sto scherzando, il giorno dopo vi viene comunicato se vi hanno preso o no.
Arriviamo al giorno dopo: ti hanno preso? Non questa volta. Ok, capita, fai un bel post-mortem sulla prova e ascolta quello che ti dicono al telefono. Perchè se non vieni preso ti spiegano il motivo!!!!
Ti hanno preso? Si. Ti verranno inviate a casa le scartoffie da compilare e non vedrai l'ora di iniziare il nuovo lavoro, oltre che a provare un senso di appagamento per tutti gli sforzi, anni di studio e sbattimenti che hai passato.
Magari più avanti scriverò un post sul com'è il mondo del lavoro in Uk. In ogni caso se volete qualcosa lottate per quello. Qui non vi regala assolutamente niente nessuno, bisogna farsi le ossa da soli, c'è la concorrenza e si parte pure con la difficoltà della lingua ma...qui c'è la possibilità di farlo.
Io lo dico a tutti: se potete partite partite partite perchè la vita è corta e lo dico senza edulcorare lo zuccherino.
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RispondiEliminaCiao Federica, grazie per aver condiviso la tua esperienza! Ho trovato questo post molto interessante.. E poi non ti nascondo che ogni volta che pubblichi le foto del posto in cui vivi attualmente resto davvero affascinata! Sei una persona di talento e purtroppo in Italia spesso non basta. Saluti dalla "proprietaria" di una tua fantastica creazione (Amèlie)!
RispondiEliminaFede guarda, condivido del tutto quello che hai scritto. Come sai pure io ora sono all'estero e non posso che condividere tutto quello che hai scritto, anche se siamo in due stati diversi.
RispondiEliminaGrazie mille per la condivisione! Al momento non penso di partire, anche perché sto andando a vivere con la mia pelosa metà e lui lavora qui, però sto cercando lavoro e potrebbe essere una risorsa di emergenza...
RispondiEliminaCiao! E portsmouth ti è piaciuta come città? La sto valutando per un possibile trasferimento! :)
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