Questo post è dedicato alle esposizioni della 54esima Biennale di Venezia nella zona di Campo San Stae.
Per raggiungere San Stae, partendo dalla stazione, potete prendere il vaporetto e scendere a San Stae con la Linea 1 oppure fare una bella passeggiata passando da Campo San Giacomo e presa la direzione per il vaporetto, dopo aver imboccato un paio di calli raggiungerete Campo di San Stae.
Appena giunti in Campo San Stae sarà impossibile non notare l'istallazione di Oksana Mas dal titolo Post-vs-Proto-Renaissance del padiglione ucraino.
Se da lontano potevate scorgere sui tre pannelli dei volti, vi sorprenderete nello scoprire di che cosa sono composti.
Si, non vi state sbagliando! Di fronte a voi giacciono uova di legno colorate!
Un passo indietro però per capire l'opera: il riferimento iconografico è il polittico Il giardino del paradiso dei fratelli Van Eyck, artisti del Rinascimento fiammingo, da cui l'artista ha asportato e ingigantito dei dettagli.
Partendo dalla tradizione ucraina dei krasheki ovvero quella di decorare uova di legno con motivi pasquali, l'artista ha dato da dipingere a gente di tutto il mondo queste uova chiedendo di disegnare i simboli del male e del peccato. Nonostante le uova rappresentino il male, i vizi, i peccati e le soffernze, l'uso stesso di queste forme sono spie di una possibile redenzione e di un desiderio di purezza.
L'opera di Oksana Mas continua con altri tre pannelli e altri dettagli nella chiesa di San Fantin.
Sito ghent.altarpiece.com
Ora andiamo a fare un giro all'interno della settecentesca chiesa di San Stae (contrazione veneziana di Sant'Eustachio) che si affaccia sul Canal Grande. All'interno troverete l'allestimento del progetto ucraino Apiary. Drums of the Destiny.
L'istallazione è dedicata all'antropologo e sociologo ucraino Peter Prokopovych, che nel 1848 ideò la struttura delle arnie. Nei suoi scritti si trovano riferimenti al parallelo tra umani e sciame d'api. Come le api sopravvivono producendo miele, così gli umani dovrebbero creare un modello di società teso a un fine superiore, abolendo la violenza e l'aggressione.
Lungo la navata sono sospesi alveari formato da riproduzioni fotografiche a "tamburi del destino". Il visitatore è così portato a partecipare alla dimensione dell'arnia/chiesa.
Soprattutto ho apprezzato il concetto legato all'essenza della donna. L'arnia è retta dalla figura femminile dell'ape regina e così la donna deve essere il tramite di una nuova cultura, custode dei valori e di saperi. A volte mi sento un'ape!
Usciti dalla chiesa di San Stae ci basterà fare pochi passi a destra per trovarci davanti alla Scoletta dei Battioro e Tiaroro. Nella piccola sede settecentesca, una volta sede della Scuola dei Tiaroro che riducevano l'oro in fili e dei Battioro che battevano lamine d'oro fino a renderle sottilissime, è organizzata la mostra fotografica personale dell'artista taiwanese Hsieh Chun-Te intitolata Le Festin de Chun-Te.
Raw è il nome della serie di fotografie tutte ambientate nella zona attorno alla città di Sanchong.
Il genere a cui appartengono è il staged photograhpy, ovvero la messa in scena studiata di pose e gesti, diciamo l'opposto dello stacco di reportage.
Ora seguite la via Santa Croce fino al numero 1882 e vi troverete davanti a Palazzo Carminati, normalmente scuola media, in via eccezionale durante la Biennale sede del padiglione della Repubblica di Bulgaria intitolata Bound of Generation.
Dall'androne fino al primo piano sono esposte opere di artisti bulgari che rielaborano le tradizioni del loro paese.
Il tour per oggi è finito, vi aspetto al prossimo appuntamento (= post) per il giro della 54° Biennale d'arte di Venezia e spero di avervi stimolato e incuriosito.
l'idea delle uova di legno colorate che da lontano sembrano essere dei volti mi piace molto.. il resto un pò meno. Ma Venezia ha sempre il suo fascino :)
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